Winner of the Pulitzer Prize

Viet Thanh Nguyen: between two worlds

In this interview for Rai Cultura, Viet Thanh Nguyen discusses The Sympathizer. 

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Il Capitano al centro del romanzo Il simpatizzante di Viet Thanh Nguyen, tradotto da Luca Briasco per Neri Pozza, vive immerso nella duplicità: in primo luogo perché fa la talpa al servizio dei Viet Cong tra i vietnamiti filoamericani, poi perché l’America dove ha svolto gli studi universitari lo attrae e lo disgusta in egual misura, e infine per la sua natura di “bastardo” (è figlio di una vietnamita e di un prete francese e ha subito per questo pesanti discriminazioni). Il libro si apre nell’aprile 1975 con una memorabile ritirata da Saigon: il Generale, al cui servizio il protagonista lavora da cinque anni, è costretto a scappare a Los Angeles con la famiglia e i collaboratori più stretti; i posti in aereo sono limitati e il destino di chi resta pare segnato. Dopo la concitazione dell’inizio, il libro descrive più distesamente la vita quotidiana dei rifugiati vietnamiti in America, tutti costretti a svolgere lavori manuali e tutti immersi in una nuvola di frustrazione e risentimento. Per compiacere il Generale e distogliere da sé ogni sospetto di tradimento, il Capitano, rimasto in contatto con il suo amico e mentore Man in Vietnam, si trova a pianificare ben due delitti di innocenti, i cui fantasmi continueranno a comparirgli davanti. Un’altra parte rilevante del racconto riguarda la lavorazione nelle Filippine di un film sulla guerra nel Vietnam: divenuto consulente del regista (un simil Francis Ford Coppola pieno di sé), il Capitano si batte invano perché i vietnamiti non risultino sullo schermo delle mere caricature. La forma che Viet Thanh Nguyen dà alla sua narrazione è quella di un memoriale: il protagonista dichiara subito di essere chiuso in una cella e di star scrivendo le sue confessioni. E così si arriva all’ultima parte del libro, la più indigesta, quella dedicata alla pratica della tortura. Premio Pulitzer 2016, Il simpatizzante è un romanzo a più strati che, oltre ad evidenziare le follie di rivoluzionari e controrivoluzionari nel tormentato paese asiatico, mette in luce le contraddizioni della democrazia e dell’intero sistema di vita degli americani.

Viet Thanh Nguyen è venuto a Roma per Letterature, il festival che si tiene alla Basilica di Massenzio. Lo abbiamo intervistato con l’aiuto di Marina Astrologo che ha curato la traduzione simultanea.

Viet Thanh Nguyen nasce a Buôn Ma Thuột nel 1971 e si trasferisce insieme alla famiglia negli Stati Uniti nel 1975. Insegna English and American Studies and Ethnicity alla University of Southern California. È autore di Race and Resistance: Literature and Politics in Asian America (Oxford University Press, 2002) e di Nothing Ever Dies: Vietnam and the Memory of WarIl simpatizzante è il suo primo romanzo.

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